lunedì 20 ottobre 2008

Coltivazione piante grasse

Il loro adattamento all'ambiente arido, fa sì che questo tipo di piante sia considerato robusto o tollerante alle disattenzioni sulle annaffiature o per l'esposizione alle alte temperature.
Ma presentano invece molte difficoltà in situazioni di scarsa illuminazione e alle basse temperature (il minimo vitale è generalmente di 5° C ).


Luce : ottimale in tutte le stagioni ma non eccessiva, vi sono solo rare le eccezioni per alcune che comunque richiedono luce da buona a diffusa.
Temperatura: deve essere non troppo alta nei mesi estivi e non troppo bassa nei mesi invernali. Sarebbe erroneo mantenerle costantemente a temperature fisse medio alte, proprio perchè nei mesi invernali si ha l'induzione alla crescita e alla fioritura e la temperatura ottimale deve restare fra i 5 e i 10° gradi. Fare sempre attenzione al gelo. Fatte rarissime eccezioni queste piante non sopportano minime al disotto di 0° C.
Annaffiature: allo stato selvatico sono abituate a lunghi periodi di siccità per poi essere sommerse da alluvioni. Nelle coltivazioni amatoriali, è bene sempre moderare le annaffiature, mantenendo umido il suolo nel periodo invernale con 1- 2 bagnature al mese, per poi progressivamente arrivare al massimo di 4-5 bagnature nei mesi più caldi.
Terreno: i substrati devono essere caratterizzati da una struttura permeabile e porosa, al fine di evitare pericolosi ristagni idrici: quasi tutte le piante grasse prediligono terreno acido e sono consigliate miscele con materiale drenante come sabbia o lapillo.

Primavera. A marzo, si notano i primi segni di risveglio vegetativo. Alcune piante grasse hanno già pronti i boccioli, per cui forte è in noi la tentazione di annaffiare: sarebbe un errore. Infatti queste hanno riserve idriche tali che possono fiorire senza avere bisogno d'acqua. Verso i primi di aprile si comincia ad annaffiare di mattino, con moderazione, specialmente quelle piante che danno segni di sofferenza, prestando attenzione alla temperatura che dovrebbe essere di almeno 15°C. Marzo e aprile sono i mesi più indicati per i rinvasi e per diradare le semine dell'anno precedente, per sostituire la terra ormai esaurita con la nuova alla quale si sarà aggiunto un fertilizzante fosfopotassico o della farina d'ossa. Si andrà anche alla ricerca di eventuali parassiti quali la cocciniglia ed il ragnetto rosso. In aprile possono iniziare le concimazioni liquide e le semine a calore naturale, il mese successivo gli innesti. A maggio le piante andranno esposte in pieno sole ed all'aperto in modo che possano godere di una buona ventilazione.
Estate. Le piante sono per la maggior parte in piena attività, vanno annaffiate preferibilmente di sera ogni qualvolta la terra si dimostra asciutta (cosa che può accadere anche frequentemente). Attenzione alla grandine, ai forti temporali ed alle raffiche violente del vento che possono arrecare danni. Durante le calde notti estive molte piante possono andare in estivazione e bloccare momentaneamente la crescita, per cui vanno nebulizzate (non annaffiate) nelle ore più fresche.
Autunno. Con i primi di settembre le piante si predispongono per il riposo e quindi a tutte sospendiamo le concimazioni e rallentiamo le annaffiature, pur continuando a tenerle in piena luce. Quelle all'esterno vengono riparate dalla pioggia e a fine mese portate al chiuso prestando attenzione ad eventuali parassiti e lumache che spesso si rifugiano sotto il bordo dei vasi. In Ottobre si eseguono due sole annaffiature a distanza di 15 giorni, l'ultima a metà novembre. Inverno. Con l'abbassamento della temperatura e la sospensione delle annaffiature, la terra si asciuga e le piante vanno in riposo. E' ora di predisporre un impianto di riscaldamento in grado di assicurare 4/6°C. alla maggior parte delle cactaceae. Si cercherà di ridurre, per quanto possibile, la deleteria umidità ambientale mediante un ventilatore. Si dovrebbe provvedere a sistemare le piante in un locale non riscaldato come un garage, soffitta, ballatoio, scala e perfino cantina. Se la temperatura dovesse scendere troppo si possono avvolgere i vasi in carta da giornale o in tessuto. E' preferibile un locale illuminato, ma se le piante sono in completo riposo, poca luce non arreca loro danni.

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