venerdì 31 ottobre 2008

La verbena

Il genere comprende oltre 200 specie di piante annuali, biennalie perenni. A questo genere appartengono sia piante spontanee presenti nel bacino del Mediterraneo, sia specie ornamentali di importazione ottenute per ibridazione, tutte comunque utilizzate per bordure ed aiuole, per fioriere e tapezzanti.
La Verbena officinalis è utilizzata per fare infusi dalle proprietà digestive.

Hanno steli, alti da 40 a 80 cm, a sezione quadrata più schiacciata da una parte, con foglie ovali e margine dentellato. I fiori molto numerosi, hanno un profumo gradevole e penetrante; ricordano per la forma quelli delle primule e sono riuniti in folte spighe terminali. Infiorescenze dai colori meravigliosi: azzurro, rosso, bianco, rosa.

Coltivazione: le verbene molto rustiche ed adattabili a qualsiasi ambiente, richiedono un clima temperato. Alcune delle specie più delicate sopportano l'inverno all'aperto solo nelle regioni litoranee.
Terreno: leggero, fertile e ricco di sostanza organica
Esposizione: soleggiata
Epoca fioritura: da metà maggio alla fine di ottobre. Togliere i fiori secchi per favorire una seconda fioritura.
Concimazione: regolare con fertilizzanti liquidi durante la stagione estiva fino a metà ottobre.
Irrigazione: nei periodi di maggior siccità bagnare ogni 2-3 giorni durante le ore più fresche della giornata, utilizzando acqua priva di calcare in ragione di un litro ogni metro quadrato di arredamento floreale.
Semina: da febbraio a marzo in serra calda o ambiente riscaldato; quando le piantine sono alte 6-8 centimetri mettere a dimora ( a maggio) a distanza di 25 - 30 centimetri
Utilizzo: 5-6 piantine ogni metro quadrato sono sufficienti per la formazione di aiuole e bordure: in breve tempo la Verbena si espande garantendo una copertura completa dello spazio verde ad essa destinato. Come pianta singola è indicata anche per l'arredamento di terrazzi e balconi.

La Freesia

La freesia fa parte della famiglia delle Iridaceae. Il genere comprende venti specie di piante erbacee e bulbose, originarie dell'Africa meridionale. E' caratterizzata da foglie lineari, verde intenso, la base delle quali forma una guaina intorno agli steli fiorali esili e ramificati.
I fiori appaiono da marzo a giugno, sono imbutiformi, lunghi da 3 a 5 centimetririuniti in spighe curvati ad angolo retto nel punto di inserzione del primo fiore. Sono molto profumati, eleganti e variamente colorati. Il genere prende il nome dal medico tedesco Freese, scopritore di questa e di tante altre piante nell'area del Capo di Buona Speranza.


VARIETA'
Si distinguono due gruppi diversi di freesia:
  • a fiore singolo
  • a fiore doppio
In realtà esiste anche una terza categoria , quella a fiore semidoppio.
Le più belle specie coltivate sono: Fresia Armstrongii (fiori rosa e bianchi striati di giallo) e la Fresia refracta (fiori color crema e giallo oro). L'incrocio fra queste due specie ha dato origine a un gran numero di varietà ibride dai colori intensi come il malva, il lilla ed ilblu.

CONSIGLI PER LA CURA
Coltivazione: teme le basse temperature e si coltiva all'aperto solo nelle zone a clima mite.
Terreno: fertile e leggero, ricco di sabbia, al sole ,ma in posizione riparata.
Piantagione: si piantano i bulbi in agosto-settembre per avere la fioritura in aprile-maggio dell'anno sucessivo, distribuendo uno strato sottile di torba sopra la superficie del terreno e annaffiando in maniera moderata. I fiori, se non vengono utilizzati, si lasciano seccare completamente fino alla fine di agosto. Subito dopo si estraggono i bulbi dal terreno, si lasciano asciugare e si ripongono in ambienti freschi ed asciutti, per essere riutilizzati l'anno successivo.
Bagnature: si aumentano gradualmente quando le piante cominciano a crescere e si sospendono dopo l'appassimento dei fiori

martedì 28 ottobre 2008

Il ciclamino

Il ciclamino è una delle piante d'appartamento tra le più diffuse soprattutto grazie al fatto che ci dona i suoi splendidi fiori durante l'inverno, rallegrando così i periodi freddi.
Allevare un ciclamino non è facilissimo, ma soprattutto è difficile farlo rifiorire; infatti questa pianta può vivere e fiorire per 4-5 anni di seguito e ogni anno che passa produrrà fiori sempre più abbondanti.
Il segreto più importante del suo successo sta nella temperatura dell'ambiente in cui viene collocata. Principalmente durante la fase di crescita delle foglie e dei fiori, questa non dovrebbe superare i 15°C; sistematela quindi lontano dai termosifoni, in piena luce ma non colpita direttamente dai raggi solari (questa regola è valida per quasi tutte le piante d'appartamento, alle quali il sole diretto potrebbe provocare ustioni anche in inverno, specie se "concentrato" dai vetri delle finestre che vanno quindi schermati con tende). Sarebbe quindi buona norma arieggiare l'ambiente di frequente e spegnere il riscaldamento di tanto in tanto. Nelle zone dove il clima invernale non è troppo rigido si può trasferire il Ciclamino all'aperto, al riparo dal gelo e dal vento, durante le ore notturne.
Altro accorgimento importante è quello di eliminare rapidamente e completamente le foglie ed i fiori appassiti, senza lasciare "mozziconi" che potrebbero marcire, contagiando altre parti della pianta, staccandoli proprio nel punto d'inserzione al tubero.
Se per qualunque ragione si provocano delle lesioni sulle foglie o sui piccioli, è bene asportarle e tamponare subito le ferite con del mastice apposito (si trova da un buon vivaista) o con della cera di candela, per chiudere la ferita che rappresenta una via preferenziale agli attacchi di muffe.

ANNAFFIATURA

In tutto il periodo autunno-invernale (i primi boccioli compaiono in genere verso fine settembre - primi di ottobre) si innaffia il Ciclamino in maniera tale che il terriccio resti umido costantemente (non inzuppato). In genere si versa l'acqua nel sottovaso, lasciando che la pianta l'assorba da se per 20-30 minuti e lasciando poi sgrondare l'eventuale acqua in eccesso. Anche in questo caso si deve stare attenti che non ci sia troppa umidità che potrebbe provocare il marciume del tubero.
In primavera il Ciclamino termina la fioritura e rallenta l'attività vegetativa che cessa del tutto in estate, quando tutte le foglie sono secche, si rinnovano completamente e si conserva la pianta in un luogo fresco ed ombreggiato innaffiando di tanto in tanto solo vicino al bulbo.
E' importante non bagnare la pianta ed in modo particolare la parte centrale in quanto la presenza di acqua per almeno 12 ore sugli organi della pianta, favoriscono lo sviluppo di muffe.

FIORITURA
Qualunque sia la specie e la varietà prescelta il Ciclamino, è una pianta che fiorisce nel periodo invernale ininterrottamente fino a marzo-aprile e per questo motivo viene di solito acquistata nel periodo pre-natalizio, anche se è raro trovarla nei centri floro-vivaistici in tutto l'arco dell'anno.
E' preferibile comunque acquistarla prima della fioritura, controllando che ci siano abbondanti boccioli e che le foglie siano ben turgide e sane.

POTATURA
Di solito non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.

PARASSITI E MALATTIE
Il Ciclamino è una pianta che non viene frequentemente attaccata da parassiti. Qualche volta si possono verificare attacchi di afidi o di acari. Si consiglia l'uso di un antiparassitario specifico. Teme però il marciume radicale e la botrite, malattie fungine che si sviluppano in caso di eccessive annaffiature, substrato scarsamente drenante e mancanza di ventilazione.

giovedì 23 ottobre 2008

Il rosmarino

Il rosmarino è una pianta sempreverde molto ramificata, appartenente alla famiglia delle Labiate. Le foglie del rosmarino sono sottili e appuntite, i fiori, che sbocciano da Marzo a Ottobre, sono azzurri o biancastri.
Deve il suo nome alle due parole romane ros e marinus, che significa rugiada marina, forse perché proprio nelle zone costiere trova il suo abitat naturale.
Richiede posizione soleggiata al riparo di muri dai venti gelidi; terreno leggero sabbioso-torboso ben drenato; poco resistente ai climi rigidi e prolungati.

Si può coltivare in vaso sui terrazzi, avendo cura di porre dei cocci sul fondo per un drenaggio ottimale, rinvasando ogni 2-3 anni, usando terriccio universale miscelato a sabbia, concimazioni mensili con fertilizzante liquido miscelato all'acqua delle annaffiature, che saranno controllate e diradate d'inverno.
In primavera si rinnova l'impianto cimando i getti principali, per ottenere un aspetto cespuglioso, senza dover ricorrere ad interventi di potatura.
Si moltiplica facilmente per talea apicale dei nuovi getti in primavera prelevate dai germogli basali e dalle piante più vigorose piantate per almeno 2/3 della loro lunghezza in un miscuglio di torba e sabbia; oppure si semina in aprile-maggio, si trapianta in settembre o nella primavera successiva; oppure si moltiplica per divisione della pianta in primavera.
E' una pianta in cui nulla si scarta: le foglie e i fiori si usano in cucina ed in erboristeria mentre il fusto se bruciato emana un buon aroma.Già i Romani lo usavano solo per scopi terapeutici: per decotti contro il mal di denti, lozioni per il torcicollo oppure cataplasmi in caso di slogature o distorsioni.Si hanno notizie di uso della pianta in cucina solo dal trecento.
Al giorno d'oggi invece è diventato un ingrediente per moltissime ricette: per le carni di ogni tipo, in aggiunta al pane, per aromatizzare l'olio ecc...
In erboristeria è un componente per le creme per massaggi o contro contusioni e reumatismi.
In cosmetica i bagni al rosmarino deodorano, stimolano, tonificano e purificano la pelle.
E' ottimo anche per migliorare l'alito semplicemente facendo degli sciacqui.
E' inoltre efficace per profumare e tenere lontane le tarme dalla biancheria mettendo nei cassetti qualche rametto di rosmarino unito alla lavanda.

Tisana di rosmarino (serve per calmare le contrazioni della muscolatura dell'apparato digerente. Ottima contro coliti e vomito)Lasciare in fusione per cinque minuti in una tazza di acqua bollente un cucchiaio da minestra di una miscela in parti uguali di rosmarino, menta e lavanda. Filtrare e bere.

Piante che combattono l'inquinamento

Una nuova classifica delle piante d'appartamento in grado di ridurre l'inquinamento che si annida fra le mura di casa. L'ha pubblicata Good Magazine.
La classifica prende in considerazione le piante efficaci contro il il benzene, un composto cancerogeno fra l'altro presente in solventi e nel fumo di tabacco; contro la la formaldeide, usata come isolante, come addensante nei pannelli di truciolare e presente nella moquette; e contro il tricloroetilene o trielina, impiegato nel lavaggio a secco, e in smacchiatori, vernici e solventi.
La pianta jolly è il crisantemo: contrasta tutte e tre queste sostanze inquinanti. E chissà perchè, pur essendo allegro e colorato, in Italia ci ostiniamo a considerarlo un fiore esclusivamente cimiteriale.
Spatifilo e gerbera vanno bene sia contro il benzene sia contro il tricloroetilene. Per il benzene inoltre può essere d'aiuto l'edera.
E la formaldeide? Filodendro, bambù, stella di Natale, azalea, solo per contare le varietà molto diffuse in Italia.
Insomma cosa aspettiamo ...proteggiamo la nostra salute in modo....naturale!!

mercoledì 22 ottobre 2008

L'erica

L'erica è una pianta ornamentale comune nei giardini e a scopo paesaggistico.
comprende più di 500 specie di piante arbustive e suffruticose, perenni, sempreverdi, rustiche e delicate, adatte alla coltivazione all’aperto (per formare siepi o tappezzare terreni) o in vaso (in serra o appartamento).
E' consigliabile piantare l'erica da febbraio a giugno bagnandola abbondantemente per i primi giorni.
ANNAFFIATURA
Le annaffiature dovranno essere regolari e moderate, avendo cura che il terreno non risulti mai né saturo d’acqua né troppo asciutto. In inverno è bene che il terreno risulti sempre leggermente umido. L’umidità ambientale deve essere mantenuta alta, facendo attenzione ai ristagni: le eriche amano le posizioni fresche e arieggiate.

LUCE
Necessitano di un’esposizione molto luminosa; al mattino tollerano anche qualche ora di sole diretto.

Nel colore bianco ha il significato di protezione, ammirazione e speranza che i sogni e i desideri si avverino; nel colore rosa-lilla prende invece il significato di solitudine.

Il Ficus benjamina

Il genere Ficus comprende oltre 800 specie di piante originarie delle zone tropicali e subtropicali.
Le specie di questo genere possono presentarsi in forma di alberi, arbusti o rampicanti.
Hanno foglie semplici con margine lineare a volte lobato e fiori raccolti in particolari infiorescenze denominate siconi.
Il Ficus benjamina, originario delle zone tropicali dell'Asia è tra i ficus ornamentali quello a portamento più elegante, ha fusti con corteccia grigio-beige lievemente arcuati, rami sottili e foglie ovate ellittiche acuminate in punta pendule che conferiscono alla pianta un aspetto armonioso coltivato come pianta ornamentale in appartamento raggiunge in vaso altezze di un paio di metri mentre può raggiungere in natura dimensioni considerevoli, possono sviluppare radici aeree, produce piccoli frutti globosi.

Richiede clima caldo umido e posizione luminosa ma non luce solare diretta, annaffiature regolari più abbondanti in estate e diradate d'inverno; nella bella stagione si giova dell'aria aperta in posizione ombreggiata; teme gli ambienti secchi e si giova di spruzzature frequenti sulle foglie.
Non è opportuno tenere la pianta in ambienti in cui la temperatura possa scendere sotto i 10°C; deve essere concimata due volte al mese nella bella stagione con fertilizzanti liquidi; se la pianta tende a diradare le foglie nella zona inferiore si può ricorrere alla cimatura in primavera.
Quando le radici hanno riempito completamente il vaso,è consigliabile rinvasare la pianta in primavera utilizzando terriccio universale ben drenato.
La moltiplicazione avviene generalmente all'inizio dell'estate.

ANNAFFIATURA
Nel periodo estivo si innaffia circa due volte alla settimana, mentre in quello autunno-invernale è sufficiente bagnare ogni 10-15 gg.
Sono piante che temono il secco, per cui sarà opportuno nebulizzare le foglie ogni 20-25 gg circa con acqua leggermente tiepida. In ogni caso non usare mai acqua troppo fredda ed evitare che ristagni nel sottovaso per evitare la marcescenza delle radici.
Per garantire una buona umidità si può sistemare il vaso su di un sottovaso dove avrete sistemato dell'argilla espansa dove sarà costantemente presente un filo d'acqua che evaporando garantirà un ambiente umido al vostro Ficus.

POTATURA
Nel Ficus possiamo attuare sia la cimatura dei giovani germogli che permette di avere delle piante più fitte in quanto stimola lo sviluppo dei getti laterali e deve essere effettuata in primavera alla ripresa vegetativa della pianta.
La potatura vera e propria, effettuate direttamente sui rami, è preferibile attuarla verso la fine dell'inverno, se si vuole ridurre le dimensioni di una pianta diventata troppo grande. E' preferibile farla in questo periodo in quanto si ha una minore fuoriuscita di latice.
Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti e di tamponare subito le ferite con del carbone di modo da evitare la fuoriuscita del latice.

ESPOSIZIONE
I Ficus sono piante da appartamento, generalmente gli esemplari coltivati in vaso non sopportano temperature inferiori ai 10°C, preferendo minime invernali vicine ai 12-15°C. Durante i mesi estivi è possibile porre le piante all'aperto, in modo che godano del migliore ricambio d'aria. Amano posizioni molto luminose, ma lontane dai raggi diretti del sole, che possono provocare bruciature alle foglie. Temono anche gli sbalzi improvvisi di temperatura, che causano spesso la completa defogliazione della pianta, è bene quindi evitare spifferi o luoghi soggetti all'aria di porte e finestre; anche nel porre all'aperto le piante di Ficus è bene fare attenzione, il periodo migliore è quello di maggio-giugno, quando il clima esterno è già molto mite.

TERRENO
Si rinvasano ogni due-tre anni, preferibilmente ad aprile e maggio, utilizzando terreno ben drenato e ricco di sostanze organiche. Le concimazioni devono essere effettuate regolarmente da aprile ad ottobre.

martedì 21 ottobre 2008

Piante da appartamento

La collocazione delle piante nei vari ambienti della casa dovrà conciliare l’aspetto estetico con le esigenze delle specie scelte, cui si devono assicurare condizioni di luce, temperatura ed umidità per quanto possibili ottimali.
I piccoli spazi come il davanzale di un balcone, un muretto divisorio oppure un piccolo tavolino, possono essere ornati da piante fiorite (Primula, Begonia, Azalea, Calceronia) oppure da piccole composizioni di piante fiorite sempreverdi. In ambienti di medie dimensioni si possono scegliere esemplari più o meno grandi di Dieffembachia, Philodrendron, Ficus benjamina, o gruppi di felci. In soggiorni spaziosi, studi o uffici troveranno perfetta collocazione esemplari di notevoli dimensioni: Ficus, Kentia, Rododrendon. L’ambiente umido della stanza da bagno può essere ideale per certe piante igrofile: felci, orchidee, spatifillo. In ultimo ricordate che in ogni ambiente, purché luminoso, si possono appendere panieri con piante sarmentose, di facile coltivazione come l'Hedera.
Per tutte le piante da appartamento valgono alcuni principi fondamentali per una sana conservazione e vegetazione:
Innanzi tutto date alle vostre piante più luce possibile, evitando però il sole diretto, ma va bene anche una luce artificiale per almeno 6 ore al giorno;
Da evitare assolutamente il troppo calore, specialmente se accompagnato da una scarsa umidità, cosa che accade spesso se possediamo un normale impianto di riscaldamento. Se proprio siete dei freddolosi, tenete comunque le piante lontano dalle fonti di calore e umidificate l'aria.

Non annegate le piante: a parte rari casi specifici, il ristagno dell'acqua produce danni alle radici delle piante, che tendono a marcire;
Guardate dove mettete le piante: evitate i freddi pavimenti di marmo (mettete fra il vaso e il pavimento una tavoletta isolante ad esempio di legno), le correnti d'aria, le porte che danno sull'esterno e le stanze troppo trafficate;

Se siete in procinto di acquistare una pianta per la vostra casa, sarà bene stabilire il suo stato di salute e, soprattutto, decidere se vale la pena acquistarla:

  • controllate che la pianta scelta abbia le foglie di grandezza, forma e colore corrispondenti alla descrizione riportata nelle schede botaniche;
  • scartate le piante le cui foglie presentano margini brunastri, questo è un segno che la pianta è stata esposta per lungo tempo a temperature elevate oppure che è stata troppo concimata;
  • guardate attentamente le foglie inferiori, se sono gialle o di colore verde pallido vuol dire che la pianta non è stata annaffiata correttamente;
  • preferite piante con fogliame folto, una pianta con foglie rade, infatti, è stata irrigata oppure concimata eccessivamente;
  • leggete attentamente le pagine inerenti ai parassiti e alle malattie delle piante e quindi assicuratevi che la pianta non ne sia affetta. Devono essere controllati i nodi delle foglie , la loro pagina inferiore e le cime dei rametti;
  • scartate le piante con un vaso troppo stretto, non costituiscono un buon acquisto. Quando un vaso è piccolo, le radici sono visibili sulla superficie della terra oppure possono anche fuoriuscire dal foro di drenaggio. Foglie avvizzite o foglie giovani più piccole delle vecchie sono anch'esse sintomo che la pianta è stata costretta in un vaso troppo esiguo per le sue dimensioni;
  • comprate piante giovani, a condizione che dispongano di un apparato radicale sufficientemente esteso. Le piante giovani infatti superano meglio lo spostamento dalla serra a un altro ambiente.

Una volta a casa, incominciate a fare alla pianta un vero e proprio bagno.
Questo accorgimento, oltre ad avere effetti benefici generali, servirà come precauzione supplementare contro eventuali insetti.
Riempite il lavandino con acqua tiepida e unite una piccola quantità di detergente neutro. Coprite la superficie del vaso con un foglio di carta di alluminio e, appoggiando sopra la mano, rovesciate il vaso.
Immergete le foglie nell’acqua muovendo dolcemente la pianta avanti e indietro, quindi sciacquate il fogliame con acqua pulita. Dopo aver lavato le foglie sarà bene quindi che vi occupiate del terriccio. Annaffiate abbondantemente la pianta dall’alto e lasciate scolare l’acqua per almeno un'ora, poi annaffiatela di nuovo con una grande quantità d'acqua: servirà a dissolvere completamente le eventuali formazioni saline ancora presenti.

lunedì 20 ottobre 2008

Il rinvaso

Il rinvaso, cioè la periodica sostituzione dei contenitori delle piante con vasi di più grosse dimensioni, è un'operazione fondamentale per mantenere le piante in buona salute. Infatti, un arresto della crescita o un deperimento della pianta sono, spesso, dovute ad un volume di terreno insufficiente per le necessità dell'apparato radicale.La fuoriuscita di radici dal foro di scolo scolo del vaso è un segnale evidente che la pianta ha ormai esplorato tutto il terreno a sua disposizione e che ormai è il momento di provvedere al suo rinvaso.Grazie a questo , le radici, che hanno una crescita proporzionata a quella della chioma, ricevono nuovo spazio dove potersi espandere ed un terreno ricco di elementi nutritivi, in particolare tutti quei microelementi che non sempre è possibile rifornire con le concimazioni.
Settembre è il mese per rinvasare adesso le piante da appartamento.
A partire dalla metà di luglio fino all’autunno è opportuno rinvasare le piante da appartamento a fioritura invernale. Inoltre si devono rinvasare tutte le piante che hanno le radici che escono dal foro di drenaggio, in particolare le piante grasse e quelle acidofile: azalee, rododendri, camelie e gardenie. Si consiglia di eseguire questa operazione ogni 2 anni.
Dopo questo periodo il terriccio presente nei vasi perde le proprie caratteristiche chimiche: le continue innaffiature oltre che dilavare il terreno dagli elementi nutritivi peggiorano la tessitura del terriccio, facendogli assumere un aspetto polveroso.
Alla pianta in vaso il terriccio per essere valido deve essere friabile, non troppo fine, ma grossolano e fibroso. Si deve frantumare facilmente senza rimanere compatto. Prima di rinvasare si deve sapere quale subastro è più idoneo allo sviluppo della pianta perchè non tutte hanno le stesse esigenze. Tra le piante che hanno la necessità di terriccio acido ci sono azalee e tutte le bromeliacee, le ericacee, le gardenie e le ortensie. Si può usare anche un miscuglio di terriccio universale e torba.
Si consiglia di utilizzare terriccio nuovo e non avanzi (per esempio sacchetti dell’anno prima).
Assicurarsi che il vaso o il contenitore abbia uno o più fori per il drenaggio dell’acqua da non inzuppare le radici. I vasi di terracotta hanno la caratteristica di fare traspirare più in fretta l’acqua, quindi occorre regolarsi programmando annaffiature più regolari.

Coltivazione piante grasse

Il loro adattamento all'ambiente arido, fa sì che questo tipo di piante sia considerato robusto o tollerante alle disattenzioni sulle annaffiature o per l'esposizione alle alte temperature.
Ma presentano invece molte difficoltà in situazioni di scarsa illuminazione e alle basse temperature (il minimo vitale è generalmente di 5° C ).


Luce : ottimale in tutte le stagioni ma non eccessiva, vi sono solo rare le eccezioni per alcune che comunque richiedono luce da buona a diffusa.
Temperatura: deve essere non troppo alta nei mesi estivi e non troppo bassa nei mesi invernali. Sarebbe erroneo mantenerle costantemente a temperature fisse medio alte, proprio perchè nei mesi invernali si ha l'induzione alla crescita e alla fioritura e la temperatura ottimale deve restare fra i 5 e i 10° gradi. Fare sempre attenzione al gelo. Fatte rarissime eccezioni queste piante non sopportano minime al disotto di 0° C.
Annaffiature: allo stato selvatico sono abituate a lunghi periodi di siccità per poi essere sommerse da alluvioni. Nelle coltivazioni amatoriali, è bene sempre moderare le annaffiature, mantenendo umido il suolo nel periodo invernale con 1- 2 bagnature al mese, per poi progressivamente arrivare al massimo di 4-5 bagnature nei mesi più caldi.
Terreno: i substrati devono essere caratterizzati da una struttura permeabile e porosa, al fine di evitare pericolosi ristagni idrici: quasi tutte le piante grasse prediligono terreno acido e sono consigliate miscele con materiale drenante come sabbia o lapillo.

Primavera. A marzo, si notano i primi segni di risveglio vegetativo. Alcune piante grasse hanno già pronti i boccioli, per cui forte è in noi la tentazione di annaffiare: sarebbe un errore. Infatti queste hanno riserve idriche tali che possono fiorire senza avere bisogno d'acqua. Verso i primi di aprile si comincia ad annaffiare di mattino, con moderazione, specialmente quelle piante che danno segni di sofferenza, prestando attenzione alla temperatura che dovrebbe essere di almeno 15°C. Marzo e aprile sono i mesi più indicati per i rinvasi e per diradare le semine dell'anno precedente, per sostituire la terra ormai esaurita con la nuova alla quale si sarà aggiunto un fertilizzante fosfopotassico o della farina d'ossa. Si andrà anche alla ricerca di eventuali parassiti quali la cocciniglia ed il ragnetto rosso. In aprile possono iniziare le concimazioni liquide e le semine a calore naturale, il mese successivo gli innesti. A maggio le piante andranno esposte in pieno sole ed all'aperto in modo che possano godere di una buona ventilazione.
Estate. Le piante sono per la maggior parte in piena attività, vanno annaffiate preferibilmente di sera ogni qualvolta la terra si dimostra asciutta (cosa che può accadere anche frequentemente). Attenzione alla grandine, ai forti temporali ed alle raffiche violente del vento che possono arrecare danni. Durante le calde notti estive molte piante possono andare in estivazione e bloccare momentaneamente la crescita, per cui vanno nebulizzate (non annaffiate) nelle ore più fresche.
Autunno. Con i primi di settembre le piante si predispongono per il riposo e quindi a tutte sospendiamo le concimazioni e rallentiamo le annaffiature, pur continuando a tenerle in piena luce. Quelle all'esterno vengono riparate dalla pioggia e a fine mese portate al chiuso prestando attenzione ad eventuali parassiti e lumache che spesso si rifugiano sotto il bordo dei vasi. In Ottobre si eseguono due sole annaffiature a distanza di 15 giorni, l'ultima a metà novembre. Inverno. Con l'abbassamento della temperatura e la sospensione delle annaffiature, la terra si asciuga e le piante vanno in riposo. E' ora di predisporre un impianto di riscaldamento in grado di assicurare 4/6°C. alla maggior parte delle cactaceae. Si cercherà di ridurre, per quanto possibile, la deleteria umidità ambientale mediante un ventilatore. Si dovrebbe provvedere a sistemare le piante in un locale non riscaldato come un garage, soffitta, ballatoio, scala e perfino cantina. Se la temperatura dovesse scendere troppo si possono avvolgere i vasi in carta da giornale o in tessuto. E' preferibile un locale illuminato, ma se le piante sono in completo riposo, poca luce non arreca loro danni.

Potatura delle Rose

Per le rose la potatura ha un'importanza fondamentale, perchè senza di essa anche un bellissimo cespo diventa, in breve tempo, un brutto cespuglio: i fiori risultano piccoli e a gambo corto, diminuisce progressivamente anche il numero dei petali. Quando le rose hanno raggiunto una forma definitiva sono necessari degli interventi per far si che le piante crescano in modo equilibrato e fioriscano regolarmente.
Se non si effettua potatura una pianta di rosa, con il passare degli anni presenta delle parti essicate e produce fiori di poco pregio, piccoli, con numero ridototo di petali e steli corti. Al contrario, potando razionalmente, si mantiene la rosa in condizioni di buona salute, vigorosa e ben equilibrata. I fiori sono di buona qualità e non troppo numerosi.

In giugno la maggior parte delle rose spende tutte le energie nell'esuberanza della fioritura, infatti, successivamente, le piante necessitano di sostanzioso nutrimento. Nel caso di varietà rifiorenti vanno eliminati tutti i fiori appassiti sotto le due foglie più alte, mentre le varietà che fioriscono solo una volta, sopratutto le rose a cespuglio, mantengono i loro rossi cinorrodi, con i quali in autunno ravivveranno ed abbelliranno il giardino. Alla prima comparsa di macchie di ruggine od oidio sulle foglie, queste vanno eliminate immediatamente per evitare il propagarsi dell'infezione. per prevenire tali crittogame irrorate con preparati che irrobustiscono le foglie. Se il mese risulta molto asciutto non annaffiate mai le rose con un irrigatore, le foglie bagnate, infatti, divengono maggiormente soggette alle malatite fungine.

Ci sono alcune regole d'oro.
La più importante è che a tutte le nuove rose acquistate in vivaio a radici nude, sia in autunno che in primavera, devono essere accorciati gli steli a 30 cm circa. Ciò garantisce l'emissione di nuovi getti dalla base e si otterrà una pianta complessivamente più robusta: in caso contrario i nuovi getti saranno prodotti in cima e il cespuglio assomiglierà a un 'trampoliere' .
Le altre regole categoriche sono:
  • Indossare un buon paio di guanti di cuoio del tipo a manopola
  • Usare solo cesoie da giardino o da potatura oliate, affilate e pulite alla perfezione
  • Più piccolo è il rosaio, più drastica deve essere la potatura: c'è correlazione tra il vigore e l'altezza finale della rosa, e il grado di potatura necessario per mantenerla in forma
  • La potatura deve essere eseguita in febbraio o ai primi di marzo

Il geranio

Il geranio e una pianta originaria del Sudafrica conosciuta soprattutto come pianta da balcone. I fiori del geranio sono di vari colori e intensità di profumo diverso a seconda delle specie. Esistono varietà erette e pensili.
La caratteristica che rende preziosa questa semplice pianta (semplicità non apprezzata nel periodo romantico, quando veniva utilizzata per simboleggiare stupidità e follia) è la capacità di fiorire per un lungo periodo dell'anno.
Il geranio è facile da coltivare, dà soddisfazione e richiede poche cure.

Innanzitutto, scegliete vasi o vasche che agevolino lo sviluppo della pianta, come cassette ovali o vasi rotondi. Un'accortezza importante se volete che le vostre piante di geranio siano rigogliose e fioriscano con colori intensi e brillanti: lasciatele sempre esposte alla luce e in un ambiente areato

Il geranio ama le posizioni soleggiate, anche se vive abbastanza bene in mezz'ombra: durante l'estate, infatti, una prolungata esposizione al sole può deteriorare la pianta.
Le innaffiature devono essere regolari per tutta la stagione riproduttiva: in primavera si annaffia circa tre volte alla settimana, a seconda delle condizioni climatiche locali, mentre d'estate anche tutti i giorni; tuttavia, non bisogna eccedere, perché troppa acqua potrebbe apportare dei marciumi alla pianta; inoltre, bisogna aver cura di non bagnare le foglie.
Necessarie per ottenere una splendida fioritura sono le concimazioni, che vanno effettuate ogni 2 settimane circa.
Poichè il geranio è una specie che fiorisce praticamente tutto l'anno, è bene, mano mano che i fiori appassiscono, tagliarli all'altezza del primo paio di foglie, in modo che la pianta non sprechi preziose energie per la formazione dei semi.
Durante la formazione dei boccioli fiorali è utile non tenere la pianta in pieno sole perchè in questo modo i fiori si colorano meglio.

giovedì 16 ottobre 2008

Le ortensie

L'ortensia è un genere composto da 80 specie. Sono piante rustiche, che resistono anche a basse temperature, ma quando il freddo è molto intenso, necessitano di una protezione. Tra le diverse specie, quelle rampicanti, sono le più resistenti.
Il colore, variante dal bianco, al rosa, al blu, ha da sempre coinvolto gli appassionati di ortensie per scoprire qual'é l'elemento che permette, allo stesso cespuglio di ortensia, di cambiare colore.Il colore dipende dagli elementi che compongono il terreno, ma, a volte, il colore blu è il colore base di alcune varietà

Quando piantarle?
Le ortensie si piantano durante il mese di ottobre / novembre, oppure marzo / aprile. Il terreno ideale deve essere fresco, arricchito con letame maturo, con torba oppure con terriccio premiscelato adatto a piante acidofile. Consigliamo di piantarle in posizioni semi-ombreggiate (per esempio vicino ad un muro, oppure ad un grande albero). In appartamento o in serra le ortensie si coltivano utilizzando vasi di circa 25 cm. Nei primi mesi dell'anno si può stimolare la crescita vegetativa, portando la pianta in un ambiente con temperatura di circa 10° centigradi e distribuendo più acqua. Le ortensie dopo la prima fioritura si devono trapiantare in giardino, in posizioni riparate.

La potatura
Le ortensie che comunemente abbiamo nei nostri giardini o nei nostri balconi come la Hydrangea macrophylla, quelli con l'infiorescenza a palla per esser chiari, normalmente fioriscono sul legno dell'anno precedente quindi bisogna tagliare solamente i rami che sono più deboli, quelli rivolto verso l'interno e le infiorescenze secche. Bisogna tagliare sopra la penultima coppia di gemme, bisogna star attenti a non tagliare i rami dell'anno precedente perchè portano la gemma terminale che darà origine all'infiorescenza. Se invece la pianta è molto vecchia bisogna tagliare gradualmente anno dopo anno alcuni fusti al livello del ceppo per consentire così il rinnovamento della pianta. L'Hydrangea arborescens e l'Hydrangea paniculata invece fioriscono sulla vegetazione dell'anno. Quando si potano si tagliano tutti i rami lasciando solamente 2-4 gemme contando dal basso. Se invece si preferisce far crescere l'arbusto in alteza allora basterà eliminare rami secchi, fiori secchi e tutti quei rametti che crescono verso l'interno o che danno un'aspetto disordinato alla pianta. L'Hydrangea quercifolia fiorisce sui rami dell'anno precedente, ma va potata immediatamente dopo la fioritura, quindi a fine luglio, eliminando i fiori secchi e i rami che danno un aspetto disordinato alla pianta.
Consigliamo, comunque, di asportare i rami più deboli nel mese di febbraio, per sfoltire la pianta e, nello stesso mese, di tagliare a metà della loro lunghezza i fusti fioriferi dell'anno precedente delle specie arborescense e paniculata.

martedì 14 ottobre 2008

I semi dei fiori

A fine estate molti fiori del balcone che ci hanno rallegrato per mesi con i loro colorisi seccano,ma ci lasciano un piccolo tesoro:i loro semi.
Sono minuscoli granelli che si trovano all'interno dei frutti formati dietro alle corolle appassite.
Succede con il papavero, la petunia, la calendula, la cosmea, il delfino e anche il girasole.
Partendo da quei semi , l'estate prossima potremmo avere nuove piantine bellissime e profumate. Per questo sarebbe un vero peccato lasciare che si disperdano.Vale perciò la pena di raccoglierli e conservarli. E' un lavoro facile. Ecco some procedere.
  • Guardare dietro la corolla.Come si fa a capire quand'è il momento per raccogliere i semi?Semplice:si osserva il frutto che li contiene e che si trova proprio dietro la corolla appassita. Deve essere quasi secco, di colore marrone.Poi basta tagliare il peduncolo che lo tiene attaccato al ramo. Non è detto però che su una pianta tutti i frutti maturino nello stesso periodo. La raccolta, allora va fatta in più tappe. E occorre la costanza, ogni due o tre giorni di controllare se ci sono frutti pronti per dare semi.
  • Cercare il posto giusto. Man mano che si raccolgono, è importante tenere separati i frutti dalle varie piante. Per esempio quelli della bocca di leone da quelli della portulaca o della bella di notte. C'è un trucco per non confonderli. Appena si staccano, si appoggiano su un foglio di carta con scritto il nome di un fiore. Il posto ideale dove sistemarli è all'aria aperta, all'ombra in un ambiente poco ventilat. In alternativa si può completare l'essicazione dei fruttini in casa, appoggiati su un vassoio. Poco alla volta, i semi incominceranno ad uscire dall'involucro.
  • Conservare i semini. Dopo circa 15 giorni, tutti i semini saranno usciti dall'involucro. E' importante resistere alla tentazione di liberarli, rompendo con il dita il frutto che li contiene: tutto deve procedere naturalmente. Si lasciano, poi , i granelli ancora qualche giorno all'aria, così si asciugheranno alla perfezione e non ammuffiranno. Accanto ai semi ci saranno i pezzetti dell'involucro che si è rotto. Per toglierli conviene usare una pinzetta. I semini, puliti dai residui, vanno messi in bustine di carta, come quelle dei biglietti da visita. Su ognuna si scrive il nome del fiore. Poi si ripongono in una scatola, al riparo dalla luce e dall'umidità, dove trascorreranno l'inverno.
  • Attendere la fioritura. All'inizio della prossima primavera, i semini saranno pronti per essere utilizzati. Basterà spargerli piuttosto radi sulla terra inumidita della cassetta che si usa come seminiera e poi ricoprirli con un velo di terriccio. I più grandi, e quelli con la scorza dura, prima di piantarli vanno lasciati in ammollo nell'acqua per una notte. Di regola , più i granelli sono piccoli e più faranno in fretta a germinare: tempo due settimane, massimo tre, spunteranno le piantine

mercoledì 8 ottobre 2008

L'orchidea

Le orchidee pur appartenendo ad un'unica famiglia botanica, comprendono un elevato numero di specie, generi e varietà.
Sono diffuse un po' ovunque ma per la maggior parte sono originarie delle zone umide della fascia intertropicale.
In Italia ne abbiamo circa 85 specie, distribuite nelle zone umide sia di montagna che in prossimità delle coste, molte delle quali estremamente rare e in via di estinzione e come tali protette dalla raccolta indiscriminata.

Le Orchidee amano la luce ma non l'esposizione diretta ai raggi solari e le temperature dei nostri appartamenti d'inverno sono in genere soddisfacenti per le loro esigenze.

Se non riuscite a capire se la posizione che trovate dentro casa sia sufficientemente luminosa per la vostra orchidea, un trucco potrebbe essere di fotografare quell'angolo senza flash. Se la foto non è chiara, bene, cambiate posto.
Tuttavia temperature troppo diverse da quelle ottimali possono provocare delle deturpazioni nelle foglie e nei fiori.
Lo stesso discorso vale per l'umidità ambientale, che se è eccessiva provoca la comparsa di macchie sui fiori, mentre se è troppo bassa provoca ingiallimenti e raggrinzimenti della vegetazione.

In ambienti riscaldati e durante la stagione calda, l'irrigazione deve avvenire da 2 a 4 volte la settimana, mentre nella stagione fredda si può ridurre ad una volta la settimana, a meno che non siano coltivate sospese per cui, essendo esposte all'aria, hanno bisogno di più interventi d'innafiatura.
Per le specie originarie di zone con periodi siccitosi, è bene sospendere le innaffiature in corrispondenza di questi periodi; inoltre le specie dotate di pseudobulbi possono immagazzinare acqua anche per lunghi periodi.
Molto dannosi sono gli eccessi idrici che provocano ingiallimenti e degradazioni, con fuoriuscita delle radici dal vaso.
E' inoltre importantissimo evitare che l'acqua ristagni nelle foglie o nei fiori, provocando così dei marciumi; si consiglia di usare acqua piovana e non di rubinetto, che contiene cloro a cui le Orchidee sono particolarmente sensibili.

Anche l'orchidea, come altri fiori, ha un significato.
Infatti è stata da sempre considerata una pianta capace di allontanare le influenze nefaste ed in particolare la sterilità tanto è vero che nel Medioevo si usava per fare filtri d'amore.
I Greci chiamavano l'orchidea "kosmosandalon" o "sandalo del mondo" per via di alcune specie che hanno il labello rigonfio che rassomiglia ad una scarpa.
In ogni caso l'orchidea ha ispirato anche il simbolo dell'armonia e della perfezione spirituale come il corpo di Orchide che al di là dell'essere uomo o donna era comunque bellissimo in quanto l'armonia e la bellezza vanno al di là di ciò che la vista può suggerire.

martedì 7 ottobre 2008

L'azalea

L'azalea è un'arbusto sempreverde originario dell'Asia, diffuse però in gran parte dell'emisfero settentrionale.
Durante i mesi invernali, verso l'inizio della priamvera, produce piccoli fiori a forma di imbuto, che ricoprono interamente la pianta, runiti ing rappoli di rte-quattro; i colori sono in genere nei toni del rosa e del lilla.
ESPOSIZIONE:
Queste piante vengono coltivate come piante da appartamento, quindi ad una temperatura minima di 10-12°C; in effetti sarebbero specie rustiche, ma la coltivazione forzata in serra suggerisce diprestare molta cautela nel porre all'aperto queste piante: si può provare a piantarle ing iardino all'inizio della priamvera, p'ossibilment in luogo riparato. In generale si coltivano in luogo luminoso, ma dove non vengano colpite dai raggi solari per periori di tempo eccessivamente prolungati, soprattutto durantem i mesi più caldi dell'anno.


ANNAFFIATURE:
Si consiglia di bagnare la pianta immergendo il vaso in un secchio pieno d'acqua per circa un'ora e poi eliminando l'eccesso lasciandola sgocciolare. In estate se la pianta viene lasciata all'esterno necessita di annaffiature scarse e frequenti, in modo da mantenere il terreno abbastanza umido, ma non eccessivamente inzuppato d'acqua. A a partire dalla caduta dei fiori fino a metà dell'estate consigliamo di concimare ogni due settimane con un fertilizzante per ericacee. Se la pianta è stata appena rinvasata, non è necessario concimare perché il terriccio fresco è già abbastanza nutriente.

PARASSITI E MALATTIE:
Oltre al ragnetto rosso, l'azalea teme anche la clorosi ferrica, causata dall'eccesso di calcare nel suolo, e la ruggine
Ma anche i fiori hanno una propria intrinseca capacità comunicativa che dipende dal tipo, dalla varietà e dal colore che li contraddistingue e per quanto riguarda questa bellissima pianta?
L'azalea rappresenta la femminilità, la fortuna e la gioia

Scegliere una pianta

In genere le piante da appartamento, escluse alcune eccezioni, sono piante di origine tropicale, diffuse nelle foreste pluviali dell'America centro-meridionale, oppure nelle zone caldo temperate dell'Africa e dell'Asia. Quindi nei nostri appartamenti trovano un clima abbastanza adatto al loro sviluppo, anche se spesso la coltivazione in vaso ne contiene le dimensioni.
Ma dove posizionarle?
Quali piante sono più adatte alla penombra e quali necessitano di luce?

-Piante per luoghi ombreggianti
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Piante per luoghi luminosi

Piante per luoghi luminosi

Vicino alle finestre e nei luoghi più luminoso di casa è consigliabile porre le piante da appartamento che producono fiori, come orchidee (foto),dipladenia(seconda foto), anthurium, spatifillo(terza foto), saintpaulia; anche le bromeliacee preferiscono i luoghi luminosi, come ad esempio la guzmania.
Esistono anche molte piante verdi che preferiscono i luoghi luminosi, come ficus (foto), chamaedorea, exacum. In ogni caso è bene evitare la luce diretta del sole, e preferire una luce indiretta, o filtrata dalle tende.La gran parte delle cactacee invece necessita, anche in inverno, di essere posta in luogo molto luminoso, anche al sole diretto.
Esistono poi delle particolarità; ad esempio kalanchoe, stella di Natale e cactus di Natale (seconda foto) fioriscono soltanto quando le giornate sono molto brevi, quindi per ottenere molti fiori è necessario tenerle al buio per circa 12 ore al giorno per alcune settimane. Possiamo attendere che fioriscano in inverno, quando le giornate sono corte, oppure indurle a fiorire in qualsiasi altro periodo dell'anno, coprendole con un tessuto scuro dalle otto di sera alle otto del mattino.

Piante per luoghi ombreggianti

E’ inutile disperarsi se il giardino od il terrazzo ricevono pochissimo sole: se lo spazio verde é povero e senza attrattiva, la mancanza di luce non deve costituire una facile scusa perché, anche in questo caso, il successo dell'arredamento verde dipende solo da una scelta appropriata delle specie vegetali.
Nell'angolo più buio della casa, dietro un divano o dietro una porta, o anche in un vano scale scarsamente illuminato, è consigliabile porre una pianta da foglia.
Tra le piante più adatte ai luoghi scarsamente illuminati troviamo le dracene, spesso chiamate tronchetti della felicità, che si adattano praticamente a qualsiasi tipi di illuminazione, dalla luce vivida alla penombra.

Molto adatte ai luoghi scuri troviamo anche gli scindapsus, piante rampicanti che spesso vengono vendute su lunghi tutori ricoperti di muschio.

Le piante con grandi foglie, come calatee, begonie a foglie decorative, aglaonema, sopportano i luoghi ombreggiati, mentre varie felci, quali adiantum e asplenium, necessitano dell'ombra per sopravvivere, non sopportano la luce diretta.

Inaugurazione

Eccoci qui...un benvenuto a tutti quanti!
Oggi siamo tutti qui presenti per inaugurare questo nuovo blog!!

Proprio così.....un blog sul giardinaggio e sul pollice verde....con consigli utili per creare nelle vostre case delle piccole oasi verdi!
Quindi non perdiamo tempo ed iniziamo assieme questa avventura!