mercoledì 18 marzo 2009

L'alloro

L'alloro è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Lauraceae che cresce adattandosi a svariati climi; i suoi fiori crescono in ciuffi biancastri alla base delle foglie superiori. I suoi frutti si presentano come bacche rotonde, prima verdi e poi tendenti al nero lucido man mano che si avvicinano alla maturazione.
Dell'alloro si utilizzano sia le foglie che i frutti: le prime si possono raccogliere tutto l'anno, ma le migliori sono quelle del periodo estivo dei mesi di luglio e agosto, mentre i frutti si raccolgono solo all'apice della maturazione. Le foglie contengono la principale componente attiva della pianta, e cioè l'olio essenziale; utilizzate per l'infuso, svolgono azioni stimolanti dell'organismo favorendo i processi digestivi e l'eliminazione dei gas intestinali.
L'alloro è anche antisettico ed espettorante e utile per curare i reumatismi e i dolori mestruali.Le foglie di alloro, si possono utilizzare anche per pediluvi destinati ai piedi stanchi, per risciacqui orali in caso di infezioni, per lavaggi nasali in caso di sinusite.

Periodo di fioritura: Fiorisce in primavera.
Coltivazione: In genere l’alloro prospera senza difficoltà: teme infatti solo il freddo e l’umido eccessivi; per quest’ultimo motivo è importante che il terreno sia ben drenato. Per avere piante dal fogliame ben fitto conviene potare le giovani piante ogni anno a fine inverno. L’alloro è pianta che può essere coltivata anche in vaso, ma cresce meglio in piena terra; grazie al fogliame fitto e persistente è pianta adatta alla formazione di siepi.
Moltiplicazione: Spesso nei pressi di una pianta di alloro è facile trovare che sono nate nuove piantine, in quanto l’alloro si risemina da solo; altrimenti si può moltiplicare per semina interrando i semi non appena sono maturi: e cioè quando diventano scuri e soprattutto grinzosi.
Concimazione. In primavera è consigliabile concimare le nostre piante, con concimi ricchi in azoto, in modo da favorire lo sviluppo dell'apparato radicale e delle giovani foglie. Possiamo utilizzare concimi liquidi, da somministrare ogni 15-20 giorni, oppure dei concimi a lenta cessione, da aggiungere al terreno di coltivazione ogni 3-4 mesi

martedì 17 marzo 2009

Il Narciso

Il narciso è una pianta di origine europea.
Il nome deriva dal greco narké che significa "stordimento" in quanto si credeva che il profumo di questo fiore avesse capacità ipnotiche. Esistono specie a fioritura primaverile ed altre a fioritura autunnale (Narcissus elegans, narcissus viridiflorus). Il bulbo va interrato in autunno ad una profondità doppia rispetto alle dimensioni del bulbo, possibilmente un pò inclinato per evitare che col tempo vada ancora in basso, fra loro ad una distanza di 20 centimetri.
E' meglio lasciarli in terra per 4-5 anni prima di procedere alla moltiplicazione.
Fiori primaverili bianchi e gialli, spesso profumati, per il giardino o anche per la fioritura in vaso in casa.

Esposizione e luminosità: A seconda della specie e se in interno o esterno va esposto in pieno sole o leggera ombreggiatura
Temperatura:Si consiglia di non scendere sotto i 10° C. In generale è una pianta resistente, anche al freddo.
Irrigazione: In primavera ed estate mantenere il terreno umido senza creare ristagno d'acqua. Diminuire con il calare della temperatura.
Concimazione: Utilizzare del fertilizzante per piante fiorite, oppure, dello stallatico ben maturo.
Propagazione: I bulbi vengono piantati in settembre ad una profondità variabile a seconda della grandezza del bulbo stesso. I bulbi non possono essere conservati fuori dal terreno e per lungo tempo,, pertanto, è consigliabile lasciarli indisturbati per circa 3 anni, prima di estrarli dal terreno e procedere alla divisione dei bulbi laterali.
Rinvaso: Quando necessario, a fine inverno. Si sceglie un vaso leggermente più ampio del precedente, si cambia il terricico, si sfoltisce il bulbo e si ripianta.
Potatura: E' sufficente eliminare le piante danneggiate e i fiori appassiti

lunedì 16 marzo 2009

La gerbera

La gerbera è una pianta sempreverde di origini Sudafricane che fiorisce nel periodo estivo mentre non va lasciata all’aperto durante l’inverno perché teme le basse temperature. I grandi fiori della gerbera offrono una grande varietà di colori, dal giallo al bianco e dal rosa al rosso , sono anche molto richiesti nelle composizioni floreali. All’esterno la gerbera può essere collocata in pieno sole innaffiandola regolarmente ed effettuando la concimazione ogni 15 giorni.
In inverno collocare la gerbera in una posizione fresca e innaffiandola poco.
Durata: Perenne
Periodo di fioritura: Fiorisce spontaneamente in primavera e per gran parte dell'estate. Si può' trovare forzata, da coltivazione in serra, anche negli altri periodi
Uso: Puo essere utilizzata sia come pianta da giardino che d'appartamento, secondo il clima. Le piante da vaso, che vengono ritirate durante l'inverno in luoghi riparati, devono essere esposte in esterno durante la stagione calda successiva, altrimenti non tornano a fiorire.
Esposizione e luminosità: Vuole molta luce e si può adattare anche al sole diretto.
Irrigazione: Necessita di essere annaffiata con una certa frequenza, utilizzando acua a temperatura ambiente. Il terriccio non deve mai restare eccessivamente umido. Nel corso dell'inverno, diminuire molto le irrigazioni.
Rinvaso: Quando è necessario in primavera. I vasi si scelgono secondo le dimensioni della pianta. La painta va invasata mantenendo il colletto in superficie, questa operazione è preventiva rispetto alla formazione di marciumi.
Potatura: Solo asportazione dei fiori seccati o deperiti, tirando lateralmente lo stelo, si stacca da solo dalla pianta non causando danni

La petunia

Pianta annuale molto diffusa che produce fiori grandi e molto belli dai colori più vari come il bianco, il rosso e il viola.
Viene venduta in piccoli vasetti a circa 50 centesimi e richiede un travaso subito dopo l'acquisto.
Se si desidera piantare più Petunie nello stesso vaso è indispensabile lasciare molto spazio tra le piante dato che crescono parecchio.
Si acquista in primavera anche se alcune volte viene venduta anche in autunno dato che questa pianta non supera l'inverno.
Tutte le parti secche come anche i fiori appassiti vanno sempre eliminati per stimolare la formazione di nuovi getti.E' possibile anche ottenere molte piante partendo dai semi che vanno piantati all'inizio della primavera.

Annaffiature: le piante di petunia sono abbastanza esigenti per quanto riguarda le annaffiature, possono sopportare alcune ore di siccità, ma le piante tendono ad appassire rapidamente in caso di carenza di acqua prolungata; annaffiamo quindi con regolarità, ogni 2-3 giorni, intensificando le annaffiature durante i mesi estivi. In ogni caso evitiamo di lasciare acqua stagnante ed attendiamo che il terreno sia asciutto tra un'annaffiatura e l'altra.

Esposizione: si pongono a dimora in piena terra, oppure in vasi o ciotole appese; preferiscono posizioni molto luminose, possibilmente soleggiate per almeno sei ore al giorno; il posizionamento in luogo ombreggiato può causare scarse fioriture. I sottili fusti rendono le piante abbastanza fragili, è quindi consigliabile evitare di porle in luoghi molto esposti al vento.
Temperatura: clima temperato caldo, le P. temono il freddo. Parassiti e malattie: il maggior parassita è il ragnetto rosso, le foglie assumono colore grigio - giallastro talvolta rugginoso; vengono attaccate anche dagli afidi.

martedì 3 marzo 2009

La mimosa

In Inghilterra, nel secolo scorso, le ragazze meno carine erano solite infilare un fiore d’acacia nell’occhiello della giacca, della camicetta oppurefra i capelli per esibire la loro ideologia. Diverso significato veniva attribuito alla mimosa dagliindiani d’America; in base ad una vecchiausanza un ramoscello d’acacia era donato daogni giovane alla ragazza che gli aveva infuocato il cuore. Il loro aspetto delicato nasconde forzae vitalità; per questo è simbolo di forza e femminilità.
La mimosa è un albero ornamentale che a miti temperature si sviluppa molto velocemente, le foglie sono bipennate di colore verde opaco, i fiori giallo intenso sono raggruppati a grappoli ed emanano un profumo inconfondibile. Proprio al fiore è dovuta la notorietà della mimosa, da mezzo secolo è il simbolo della Festa delle donne dell’8 marzo.
Cure e manutenzione
La mimosa si adatta ad ogni tipo di terreno anche se preferisce quelli più acidi, va piantata al riparo dai venti e soprattutto dal gelo, un inverno troppo rigido e le gelate far morire la pianta. Per i primi anni la mimosa va potata accorciano abbastanza corti i rami, successivamente può anche non essere potata o solo dopo la fioritura per stimolare nuovi getti.
Riproduzione
La mimosa può essere riprodotta a primavera per semina, i semi sono contenuti a gruppi in baccelli di 10 cm prodotti dalla pianta, mettere i semi della mimosa in acqua calda per un paio di giorni e successivamente interrarli in un composto di sabbia e terra, la germogliazione avverrà entro un mese.La riproduzione avviene anche per talea da praticare sempre nei mesi primaverili interrando dei rametti in vasi con terra e sabbia e mantenendo umido.
Durata: Perenne
Periodo di fioritura:Fiorisce dai primi di marzo
Esposizione e luminosità:In interni posizionarla in zona molto luminosa ma non in presenza di sole diretto. Se coltivata in piena terra può anche essere esposta al sole diretto o in zone dalla media ombreggiatura, purchè siano sempre riparate dal vento.
Potatura: Si eliminano le parti danneggiate e secche subito dopo la fioritura. Questo tipo di potatura stimolerà l'emissione di nuova vefetazione

lunedì 2 marzo 2009

Il gelsomino

Il Gelsomino è una rampicante sempreverde dai fusti legnosi perfetto per la realizzazione di pergolati o per coprire recinzioni e muri. Fiorisce in estate ed a inizio autunno, i fiori sono bianchi per la specie più comune, dal profumo intenso e sono formati da una lunga corolla.
Esposizione e luminosità: Da posizionare in zona luminosa e soleggiata, al riparo dal vento; per la coltivazione in vaso, vicino ad una finestra luminosa.
temperatura: In genere i gelsomini possono sopportare brevi periodi di freddo intenso, ma nelle regioni con inverni freddi è consigliabile coltivare queste piante in luogo riparato, evitando temperature inferiori ai -5°C per periodi molto prolungati. In autunno riparare il piede della pianta con foglie secche, per evitare che il terreno geli in profondità. Gli esemplari coltivati in ambienti interni devono vivere ad una temperatura che varia tra i 10°C ed i 14°C. in inverno e fino ai 22°C. durante l'estate.
substrato: Nonostante l'aspetto delicato i gelsomini sono piante che si sviluppano senza problemi in qualsiasi terreno, prediligendo comunque substrati ricchi di humus e torba, soffici e molto ben drenati, per cui si consiglia di aggiungere della sabbia per migliorarne il drenaggio
irrigazione: Mantenere il terreno abbastanza umido in estate evitando i ristagni d'acqua e anche la siccità. Negli altri periodi devono essere frequenti dal momento del trapianto ad attecchimento avvenuto e poi moderate in seguito.

Il gelsomino può sopportare, infatti, anche periodi di aridità abbastanza prolungati; in periodi primaverili particolarmente siccitosi è consigliabile stimolare la fioritura con sporadiche annaffiature
rinvaso: A seconda della specie verso fine febbraio-marzo
potatura: Come tutte le specie rampicanti ha bisogno di essere contenuta nelle dimensioni tramite potatura. Si effettua in primavera asportando i germogli che fanno perdere la forma della pianta e quelli più deperiti. Agevolare la crescita con canne o archetti. Dopo la rinvasatura si procede ad una leggera potatura per favorire la crescita dei germogli laterali.
piccoli consigli: In vaso necessita di un tutore come sostegno. D'inverno porre in posizioni riparate, protetto con tende e stuoie. Evitare anche i ristagni d’acqua e la siccità prolungata. Per le specie più rustiche non ci sono particolari difficoltà di coltivazione.

Il glicine

Pianta rampicante di origini cinesi introdotta in Europa come pianta ornamentale ideale nei giardini per la realizzazione di pergolati, dal fogliame deciduo riesce a raggiungere i 15m di altezza, fiorisce in primavere e tarda estate con grappoli di fiori bianchi o lilla che si aprono progressivamente. Il trapianto del Glicine è consigliato nei mesi autunno – invernali (ottobre - marzo) possibilmente in posizione soleggiata che ne permetterà una migliore fioritura. Il Glicine dopo il primo anno dal trapianto comincerà una crescita rigogliosa, è una pianta che tende ad espandersi quindi è consigliabile dedicargli spazi sufficientemente ampi per lo sviluppo. Non necessita cure particolari, non teme il gelo.

COME REALIZZARE UN "ALBERO" DI GLICINE
  • In primavera, mettere a dimora un glicine con 2 o 3 fusti principali, e sistemare un sostegno in modo che i fusti, intrecciati tra loro, crescano verticalmente fino all'altezza di circa due metri. In seguito si salderanno in, modo da formare un unico tronco.
  • Raggiunta l'altezza desiderata per il tronco, disporre dei sostegni orizzontali per i rami, che andranno inizialmente guidati per formare la chioma
  • Contemporaneamente, accorciare di un terzo i rami orizzontali per farli ingrossare e lignificare; questa potatura ha anche lo scopo di stimolare la produzione dei getti laterali che andranno a riempire la chioma.
  • Togliere il sostegno al tronco,che una volta lignificato sarà in grado di sostenersi da solo; in seguito sarà possibile eliminare gradualmente tutti i sostegni, non appena anche i rami orizzontali saranno diventati legnosi. Per ottenere una chioma molto larga, sarà necessario sostenere i nuovi getti terminali man mano che crescono, mantenendoli orizzontali.

POTATURA E CONCIMAZIONI
Dopo qualche anno di coltivazione in vaso, il glicine allevato secondo il suo portamento naturale dovrebbe essere trapiantato in terra, in quanto per svilupparsi le radici necessitano di notevoli quantità di terra. Oppure, provvedete ad una drastica riduzione della parte aerea e dell'apparato radicale e ricominciate la coltivazione a partire da un solo fusto, come se fosse un alberello, accorciando regolarmente i rami.