martedì 27 aprile 2010

Il caprifoglio

Il caprifoglio dai fiori bellissimi e dal profumo delicato, è una pianta spontanea molto interessante per le proprietà medicinali. Dal latino 'caprifolium' (che significa 'foglia di capra', ma è chiamato comunemente madreselva e manine), ha un fusto legnoso e rami che si arrampicano sulle altre piante. Molto fitti, i rami ricordano le liane, col loro portamento imprevedibile e bizzarro.
Cresce spontaneo in tutta Italia, nei boschi e lungo le siepi, dal mare fino alla regione submontana, ma è anche coltivato come pianta ornamentale. Le foglie, caduche, sono ovali, opposte, di un colore verde brillante nella parte superiore e glauche in quella inferiore. I fiori, molto profumati, riuniti in fascetti, hanno la corolla tubolosa di un colore che varia dal bianco giallastro al rosa porporino. Il frutto, una bacca carnosa rossa contenente alcuni semi, è tossico: attenzione quindi a non raccoglierne e soprattutto a riconoscerlo.
Esposizione: Il Caprifoglio è molto rustico e si adatta a tutte le esposizione, perfino all'ombra più fitta.Coltivazione: Sempre grazie alla sua notevole rusticità, il caprifoglio può sopportare anche diversi gradi sotto lo zero e le estate più torride
Acqua: Il caprifoglio si accontenta della pioggia. Per una fioritura prolungata nell'estate gradisce qualche irrigazione
Potatura: Considerando che il caprifoglio in primavera butta tanti germogli dalla radice ed altrettanti lungo tutti i rami, la potatura potrà essere fatta secondo le nostre esigenze durante l'inverno.
Terreno: Al Caprifoglio va bene anche il terreno calcareo purchè sia ricco di elementi organici

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