giovedì 12 febbraio 2009

Il rinvaso

Tra qualche settimana le piante del balcone di casa si sveglieranno dal sonno invernale.
Le radici cominceranno a crescere ed avranno bisogno di nuova terra, ricca di sostanze nutrienti. Se quella che c'è nel vaso è vecchia e polverosa, vuole dire che ha esautito la capacità di alimentare la pianta, impedendole di crescere. Perciò bisogna sostituirla.
Esistono parecchi modi per capire se una pianta necessita di un rinvaso:
  • la pianta comincia ad appassire alcune ore dopo essere stata annaffiata;
  • le foglie superiori ingialliscono e cadono;
  • la nuova vegetazione è ridotta o stentata;
  • le radici fuoriescono dal foro di drenaggio e/o si sviluppano sulla superficie del terriccio,
  • spingendosi fuori dalla zolla alla ricerca di nutrimento. Una tale esposizione rischia di danneggiare i delicati peli capillari, non più protetti dal terriccio o dal vaso.
Se si vuole eseguire questo lavoro bene, bisogna conoscere i gusti di ogni varietà.
Per preparare la terra giusta per ogni fiore basta acquistare nei centri di giardinaggio qualceh sacchetto di terriciio nuovo pronto all'uso: universale, torboso, di brughiera, granuloso. Per alcune piante si può usare così com è. Per altre invece è meglio preparare un mix.



  • Universale. Contiene le stesse sostanze nutrienti di quella da giardino, che sono gradite alla maggior parte dei fiori. Quando viene bagnata si drena con facilità e le radici non si inumidiscono troppo. E perfetta per le rose, le peonie ed i limoni. Per le camelie, bisogna miscelarla con il 30 % di terra torbosa. Invece per i Gerani, edere e bambù, il mix va fatto con il 30 % di terra granulosa, così la terra diventa più soffice ed aumenta la capacità di far scorrere via l'acqua in eccesso
  • Torbosa. Ha la torba come componente principale, che è leggera e acida. Trattiene l'acqua e diventa compatta se non viene bagnata spesso. Va benissimo per le petunie, le fucsie e per tutti i fiori che durante l'estate hanno bisogno di una costante umidità. Se viene aggiunto un terzo di terra di brughiera si ottiene la miscela giusta per le pieris e le ortensie di colore rosa. Nei vasi dove si coltiveranno margherita, gelsomino e glicine, bisogna versare sul fondo uno strato di terra granulosa, per evitare ristagni d'acqua vicino alle radici. E poi si riempe il recipiente con quella ricca di torba.
  • Di Brughiera. Quella che si acquista in sacchetti provenienti dai posti dove crescono le eriche. Questo terriccio ha la caratteristica di non contenere calcare e, quando si bagna, di trattenere molto l'acqua. E' l'ideale per le azalee, rododendri, eriche e callune, che non sopportano il calcare. Con questa terra le ortensie diventano azzurre. Per realizzare la miscela giusta per le gardenie , si mescolano in parti uguali tre tipi di terra: di brughiera, universale e torbosa.
  • Granulosa. E' ricca di sassolini e sabbia. Contien e pezzetti di lapillo vulcanico, sali minerali ed ha la particolarità di essere molto drenante. E' consigliata per la maggior parte delle piante grasse. Se si utilizza per agavi e aloe, è meglio aggiungere almeno il 25 % di terra universale, più pesante, che da stabilità alle radici. Unendo un terzo di terriccio da giardino, invece, si prepara la miscela giusta per far crescere bene la buganvillea e l'ibisco.

Nessun commento: