- Piantagione: Si esegue in autunno, prima delle gelate invernali, oppure in primavera, alla fine di marzo. Alla base della buca, di cm 25x25x25, viene distribuita una manciata di argilla espansa per favorire il drenaggio. Alla base della clematide possono essere piantate piccole erbacee perenni, tipo iberis semperflorens, campanula carpatica, anthemis tintoria.
- Moltiplicazione. In estate, utilizzando talee semi-legnose, prelevate da metà luglio a metà settembre, con percentuali di radicazione pari all'80-85%. I tempi di radicazione si aggirano intorno alle 5 settimane
- Esposizione. I rami principali e tutta la parte aerea prediligono il pieno sole mentre il colletto e l'apparato radicale amano l'ombra: pur essendo una pianta rustica è bene, durante la brutta stagione e nei climi a inverno rigido, proteggere le radici con paglia o corteccia di pino.
- Tipo di Terreno. Ricco di humus e permeabile all'acqua per evitare ristagni.
- Concimazioni. In marzo-aprile intervenire con concimazione "ternarie" (azoto, fosforo, potassio) in ragione di 5 grammi/litro di acqua. La concimazione sarà ripetuta almeno una volta ogni 20 giorni soprattutto nel periodo estivo per prolungare il tempo di fioritura.
- Irrigazione. In giardino 1-2 volte la settimana con 1-2 litri d'acqua non calcarea, in terrazzo a giorni alterni nei periodi più caldi.
- La potatura. E' meglio non effettuare nessuna potatura se non quando è necessario contenere la pianta nello spazio voluto. Quelle che sfioriscono all'inizio dell'estate si potano dopo la fioritura
venerdì 5 dicembre 2008
Le clematidi
giovedì 4 dicembre 2008
Consigli bouquet
- Comprare tante varietà. Ogni corolla ha una sua durata naturale. Per esempio, ortensie, limonium e calle colorate restano intatti per due settimane, mentre gerbere, dalie e gladioli non superano i 5 giorni. Rose, gigli, margherite e fresie si mantengono fresche per una settimana. Quindi in primo luogo, bisogna scegliere tre o quattro tipi diversi di fiori. Così si avronno corolle perfette più a lungo.
- Selezionare i boccioli. Non bisogna cedere alla tentazione di acquistare solo fiori già aperti. Se si scelgono ancora in bocci, il mazzo dura il triplo dei giorni. C'è un ulteriore vantaggio: sembrerà più folto perchè, quando i fiori si schiudono, diventano più grandi e occupano più spazio
- Imparare a scegliere. Come capire se una corolla è fresca o è in negozio da giorni? Quando si tratta di fiori con tanti petoli, come rose, margherite, dalie e peonie, basti guardare il colore di quelli esterni:nei fiori freschissimi, la tonalità è sempre più intensa e scura di quella dei petali centrali. Ma se i boccioli sono chiari o addirittura pallido, significa che il fiorista ha tolto i petali esterni che si erano già aperti e stavano diventando marroni
- Evitare di stringere troppo. La durata di un bouquet dipende anche dai trattamenti che i gambi subiscono. Non importa se sono legnosi, come quelli delle rose o sottili , tipici dei papaveri: se vengono legati troppo stretti al momento del confezionamento soffrono. Perciò, per evitare che i tessuti delicati siano schiacciati e quelli robusti si spezzino, meglio chiedere al fiorista di fare un mazzo morbido e non un bouquet rigido.
- Inserire molte foglie. Ultimo suggerimento: non dimenticare di inserire nel mazzo un bel pò di foglie. Non bastano quelle dei fiori, che è meglio togliere perchè, a contatto con l'acqua, marciscono. Ci vogliono le fronde verdi, come rusco, salal, bear grass, asparagina e felce, che hanno doti di robustezza straordinarie. E il mazzo sembrerà molto più voluminoso, durerà di più e costerà di meno.
venerdì 28 novembre 2008
I fiori e la luna
lunedì 24 novembre 2008
La bouganville
venerdì 21 novembre 2008
Piccoli orti domestici
- Il profumato. Servono i semi di pomodorini ciliegia, aglio, basilico ed erba cipollina. Inoltre una cassetta lunga 70 cm. I pomodorini vanno messi in un angolo del vaso, così da creare una cascata di frutti rossi. L'aglio sta bene dalla parte opposta. Al centro è perfetto il basilico. Sui bordi , l'erba cipollina che fa i fiori rosa. La cassetta va tenuta in casa, al caldo, fino a febbraio. Poi si mette al sole e le piantine si nebulizzano due volte alla settimana. I pomodorini si raccolgono da metà maggio, come pure gli aromi
- Il colorato. Occore la melanzana a uovo, che fa frutti bianchi e crea un contrasto perfetto con i peperoncini habanero color arancione ed il finocchio selvatico che è giallo. Basta una cassetta lunga 70 cm. Per effetto scenografico, alle estremità ci va il finocchio, che ha foglie frastagliate. Al centro vanno melanzana e peperoncini. Finchè non spuntano le piantine, si tiene il vaso in casa. Dopo, si sposta in un angolo molto soleggiato del balcone e si innaffia una volta alla settimana. Il raccolto è continuo, da giugno ad ottobre.
- L'allegro. Servono i piselli, la bieta a coste multicolor, le carote mignon, il lattughino rosso. La fioriera deve misurare 30 cm di lato ed avere un grigliato alto 50 cm su cui far arrampicare i piselli. Davanti si seminano le biete con coste rosse, verdi e viola. Lungo i bordi, le carotine che hanno foglie tipo trine. Qua e là sta bene il lattughino rosso bourdeaux. Si addossa la fioriera ad una parete del balcone, in un posto molto soleggiato. Si proteggono i semi dal freddo con una lastra di vetro che va tolta quando spuntano le prime foglie. Si innaffia due volte alla settimana. Lattughino e carote si raccolgono da marzo a giugno: i pisellini ad aprile, le coste in estate.
venerdì 31 ottobre 2008
La verbena
Hanno steli, alti da 40 a 80 cm, a sezione quadrata più schiacciata da una parte, con foglie ovali e margine dentellato. I fiori molto numerosi, hanno un profumo gradevole e penetrante; ricordano per la forma quelli delle primule e sono riuniti in folte spighe terminali. Infiorescenze dai colori meravigliosi: azzurro, rosso, bianco, rosa.
Coltivazione: le verbene molto rustiche ed adattabili a qualsiasi ambiente, richiedono un clima temperato. Alcune delle specie più delicate sopportano l'inverno all'aperto solo nelle regioni litoranee.
Terreno: leggero, fertile e ricco di sostanza organica
Esposizione: soleggiata
Epoca fioritura: da metà maggio alla fine di ottobre. Togliere i fiori secchi per favorire una seconda fioritura.
Concimazione: regolare con fertilizzanti liquidi durante la stagione estiva fino a metà ottobre.
Irrigazione: nei periodi di maggior siccità bagnare ogni 2-3 giorni durante le ore più fresche della giornata, utilizzando acqua priva di calcare in ragione di un litro ogni metro quadrato di arredamento floreale.
Semina: da febbraio a marzo in serra calda o ambiente riscaldato; quando le piantine sono alte 6-8 centimetri mettere a dimora ( a maggio) a distanza di 25 - 30 centimetri
Utilizzo: 5-6 piantine ogni metro quadrato sono sufficienti per la formazione di aiuole e bordure: in breve tempo la Verbena si espande garantendo una copertura completa dello spazio verde ad essa destinato. Come pianta singola è indicata anche per l'arredamento di terrazzi e balconi.
La Freesia
Si distinguono due gruppi diversi di freesia:
- a fiore singolo
- a fiore doppio
Le più belle specie coltivate sono: Fresia Armstrongii (fiori rosa e bianchi striati di giallo) e la Fresia refracta (fiori color crema e giallo oro). L'incrocio fra queste due specie ha dato origine a un gran numero di varietà ibride dai colori intensi come il malva, il lilla ed ilblu.
Coltivazione: teme le basse temperature e si coltiva all'aperto solo nelle zone a clima mite.
Terreno: fertile e leggero, ricco di sabbia, al sole ,ma in posizione riparata.
Piantagione: si piantano i bulbi in agosto-settembre per avere la fioritura in aprile-maggio dell'anno sucessivo, distribuendo uno strato sottile di torba sopra la superficie del terreno e annaffiando in maniera moderata. I fiori, se non vengono utilizzati, si lasciano seccare completamente fino alla fine di agosto. Subito dopo si estraggono i bulbi dal terreno, si lasciano asciugare e si ripongono in ambienti freschi ed asciutti, per essere riutilizzati l'anno successivo.
Bagnature: si aumentano gradualmente quando le piante cominciano a crescere e si sospendono dopo l'appassimento dei fiori
martedì 28 ottobre 2008
Il ciclamino
Il segreto più importante del suo successo sta nella temperatura dell'ambiente in cui viene collocata. Principalmente durante la fase di crescita delle foglie e dei fiori, questa non dovrebbe superare i 15°C; sistematela quindi lontano dai termosifoni, in piena luce ma non colpita direttamente dai raggi solari (questa regola è valida per quasi tutte le piante d'appartamento, alle quali il sole diretto potrebbe provocare ustioni anche in inverno, specie se "concentrato" dai vetri delle finestre che vanno quindi schermati con tende). Sarebbe quindi buona norma arieggiare l'ambiente di frequente e spegnere il riscaldamento di tanto in tanto. Nelle zone dove il clima invernale non è troppo rigido si può trasferire il Ciclamino all'aperto, al riparo dal gelo e dal vento, durante le ore notturne.
Altro accorgimento importante è quello di eliminare rapidamente e completamente le foglie ed i fiori appassiti, senza lasciare "mozziconi" che potrebbero marcire, contagiando altre parti della pianta, staccandoli proprio nel punto d'inserzione al tubero.
Se per qualunque ragione si provocano delle lesioni sulle foglie o sui piccioli, è bene asportarle e tamponare subito le ferite con del mastice apposito (si trova da un buon vivaista) o con della cera di candela, per chiudere la ferita che rappresenta una via preferenziale agli attacchi di muffe.
ANNAFFIATURA
In primavera il Ciclamino termina la fioritura e rallenta l'attività vegetativa che cessa del tutto in estate, quando tutte le foglie sono secche, si rinnovano completamente e si conserva la pianta in un luogo fresco ed ombreggiato innaffiando di tanto in tanto solo vicino al bulbo.
E' importante non bagnare la pianta ed in modo particolare la parte centrale in quanto la presenza di acqua per almeno 12 ore sugli organi della pianta, favoriscono lo sviluppo di muffe.
E' preferibile comunque acquistarla prima della fioritura, controllando che ci siano abbondanti boccioli e che le foglie siano ben turgide e sane.
Di solito non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.
giovedì 23 ottobre 2008
Il rosmarino
Deve il suo nome alle due parole romane ros e marinus, che significa rugiada marina, forse perché proprio nelle zone costiere trova il suo abitat naturale.
Richiede posizione soleggiata al riparo di muri dai venti gelidi; terreno leggero sabbioso-torboso ben drenato; poco resistente ai climi rigidi e prolungati.
Si può coltivare in vaso sui terrazzi, avendo cura di porre dei cocci sul fondo per un drenaggio ottimale, rinvasando ogni 2-3 anni, usando terriccio universale miscelato a sabbia, concimazioni mensili con fertilizzante liquido miscelato all'acqua delle annaffiature, che saranno controllate e diradate d'inverno.
In primavera si rinnova l'impianto cimando i getti principali, per ottenere un aspetto cespuglioso, senza dover ricorrere ad interventi di potatura.
Si moltiplica facilmente per talea apicale dei nuovi getti in primavera prelevate dai germogli basali e dalle piante più vigorose piantate per almeno 2/3 della loro lunghezza in un miscuglio di torba e sabbia; oppure si semina in aprile-maggio, si trapianta in settembre o nella primavera successiva; oppure si moltiplica per divisione della pianta in primavera.
E' una pianta in cui nulla si scarta: le foglie e i fiori si usano in cucina ed in erboristeria mentre il fusto se bruciato emana un buon aroma.Già i Romani lo usavano solo per scopi terapeutici: per decotti contro il mal di denti, lozioni per il torcicollo oppure cataplasmi in caso di slogature o distorsioni.Si hanno notizie di uso della pianta in cucina solo dal trecento.
Al giorno d'oggi invece è diventato un ingrediente per moltissime ricette: per le carni di ogni tipo, in aggiunta al pane, per aromatizzare l'olio ecc...
In erboristeria è un componente per le creme per massaggi o contro contusioni e reumatismi.
In cosmetica i bagni al rosmarino deodorano, stimolano, tonificano e purificano la pelle.
E' ottimo anche per migliorare l'alito semplicemente facendo degli sciacqui.
E' inoltre efficace per profumare e tenere lontane le tarme dalla biancheria mettendo nei cassetti qualche rametto di rosmarino unito alla lavanda.
Tisana di rosmarino (serve per calmare le contrazioni della muscolatura dell'apparato digerente. Ottima contro coliti e vomito)Lasciare in fusione per cinque minuti in una tazza di acqua bollente un cucchiaio da minestra di una miscela in parti uguali di rosmarino, menta e lavanda. Filtrare e bere.
Piante che combattono l'inquinamento
La classifica prende in considerazione le piante efficaci contro il il benzene, un composto cancerogeno fra l'altro presente in solventi e nel fumo di tabacco; contro la la formaldeide, usata come isolante, come addensante nei pannelli di truciolare e presente nella moquette; e contro il tricloroetilene o trielina, impiegato nel lavaggio a secco, e in smacchiatori, vernici e solventi.
La pianta jolly è il crisantemo: contrasta tutte e tre queste sostanze inquinanti. E chissà perchè, pur essendo allegro e colorato, in Italia ci ostiniamo a considerarlo un fiore esclusivamente cimiteriale.
Spatifilo e gerbera vanno bene sia contro il benzene sia contro il tricloroetilene. Per il benzene inoltre può essere d'aiuto l'edera.
E la formaldeide? Filodendro, bambù, stella di Natale, azalea, solo per contare le varietà molto diffuse in Italia.
Insomma cosa aspettiamo ...proteggiamo la nostra salute in modo....naturale!!
mercoledì 22 ottobre 2008
L'erica
Necessitano di un’esposizione molto luminosa; al mattino tollerano anche qualche ora di sole diretto.
Il Ficus benjamina
Hanno foglie semplici con margine lineare a volte lobato e fiori raccolti in particolari infiorescenze denominate siconi.
Richiede clima caldo umido e posizione luminosa ma non luce solare diretta, annaffiature regolari più abbondanti in estate e diradate d'inverno; nella bella stagione si giova dell'aria aperta in posizione ombreggiata; teme gli ambienti secchi e si giova di spruzzature frequenti sulle foglie.
Non è opportuno tenere la pianta in ambienti in cui la temperatura possa scendere sotto i 10°C; deve essere concimata due volte al mese nella bella stagione con fertilizzanti liquidi; se la pianta tende a diradare le foglie nella zona inferiore si può ricorrere alla cimatura in primavera.
Quando le radici hanno riempito completamente il vaso,è consigliabile rinvasare la pianta in primavera utilizzando terriccio universale ben drenato.
La moltiplicazione avviene generalmente all'inizio dell'estate.
Sono piante che temono il secco, per cui sarà opportuno nebulizzare le foglie ogni 20-25 gg circa con acqua leggermente tiepida. In ogni caso non usare mai acqua troppo fredda ed evitare che ristagni nel sottovaso per evitare la marcescenza delle radici.
Per garantire una buona umidità si può sistemare il vaso su di un sottovaso dove avrete sistemato dell'argilla espansa dove sarà costantemente presente un filo d'acqua che evaporando garantirà un ambiente umido al vostro Ficus.
POTATURA
Nel Ficus possiamo attuare sia la cimatura dei giovani germogli che permette di avere delle piante più fitte in quanto stimola lo sviluppo dei getti laterali e deve essere effettuata in primavera alla ripresa vegetativa della pianta.
La potatura vera e propria, effettuate direttamente sui rami, è preferibile attuarla verso la fine dell'inverno, se si vuole ridurre le dimensioni di una pianta diventata troppo grande. E' preferibile farla in questo periodo in quanto si ha una minore fuoriuscita di latice.
Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti e di tamponare subito le ferite con del carbone di modo da evitare la fuoriuscita del latice.
ESPOSIZIONE
I Ficus sono piante da appartamento, generalmente gli esemplari coltivati in vaso non sopportano temperature inferiori ai 10°C, preferendo minime invernali vicine ai 12-15°C. Durante i mesi estivi è possibile porre le piante all'aperto, in modo che godano del migliore ricambio d'aria. Amano posizioni molto luminose, ma lontane dai raggi diretti del sole, che possono provocare bruciature alle foglie. Temono anche gli sbalzi improvvisi di temperatura, che causano spesso la completa defogliazione della pianta, è bene quindi evitare spifferi o luoghi soggetti all'aria di porte e finestre; anche nel porre all'aperto le piante di Ficus è bene fare attenzione, il periodo migliore è quello di maggio-giugno, quando il clima esterno è già molto mite.
TERRENO
Si rinvasano ogni due-tre anni, preferibilmente ad aprile e maggio, utilizzando terreno ben drenato e ricco di sostanze organiche. Le concimazioni devono essere effettuate regolarmente da aprile ad ottobre.
martedì 21 ottobre 2008
Piante da appartamento
Innanzi tutto date alle vostre piante più luce possibile, evitando però il sole diretto, ma va bene anche una luce artificiale per almeno 6 ore al giorno;
Da evitare assolutamente il troppo calore, specialmente se accompagnato da una scarsa umidità, cosa che accade spesso se possediamo un normale impianto di riscaldamento. Se proprio siete dei freddolosi, tenete comunque le piante lontano dalle fonti di calore e umidificate l'aria.
Non annegate le piante: a parte rari casi specifici, il ristagno dell'acqua produce danni alle radici delle piante, che tendono a marcire;
Guardate dove mettete le piante: evitate i freddi pavimenti di marmo (mettete fra il vaso e il pavimento una tavoletta isolante ad esempio di legno), le correnti d'aria, le porte che danno sull'esterno e le stanze troppo trafficate;
Se siete in procinto di acquistare una pianta per la vostra casa, sarà bene stabilire il suo stato di salute e, soprattutto, decidere se vale la pena acquistarla:
- controllate che la pianta scelta abbia le foglie di grandezza, forma e colore corrispondenti alla descrizione riportata nelle schede botaniche;
- scartate le piante le cui foglie presentano margini brunastri, questo è un segno che la pianta è stata esposta per lungo tempo a temperature elevate oppure che è stata troppo concimata;
- guardate attentamente le foglie inferiori, se sono gialle o di colore verde pallido vuol dire che la pianta non è stata annaffiata correttamente;
- preferite piante con fogliame folto, una pianta con foglie rade, infatti, è stata irrigata oppure concimata eccessivamente;
- leggete attentamente le pagine inerenti ai parassiti e alle malattie delle piante e quindi assicuratevi che la pianta non ne sia affetta. Devono essere controllati i nodi delle foglie , la loro pagina inferiore e le cime dei rametti;
- scartate le piante con un vaso troppo stretto, non costituiscono un buon acquisto. Quando un vaso è piccolo, le radici sono visibili sulla superficie della terra oppure possono anche fuoriuscire dal foro di drenaggio. Foglie avvizzite o foglie giovani più piccole delle vecchie sono anch'esse sintomo che la pianta è stata costretta in un vaso troppo esiguo per le sue dimensioni;
- comprate piante giovani, a condizione che dispongano di un apparato radicale sufficientemente esteso. Le piante giovani infatti superano meglio lo spostamento dalla serra a un altro ambiente.
Una volta a casa, incominciate a fare alla pianta un vero e proprio bagno.
Questo accorgimento, oltre ad avere effetti benefici generali, servirà come precauzione supplementare contro eventuali insetti.
Riempite il lavandino con acqua tiepida e unite una piccola quantità di detergente neutro. Coprite la superficie del vaso con un foglio di carta di alluminio e, appoggiando sopra la mano, rovesciate il vaso.
Immergete le foglie nell’acqua muovendo dolcemente la pianta avanti e indietro, quindi sciacquate il fogliame con acqua pulita. Dopo aver lavato le foglie sarà bene quindi che vi occupiate del terriccio. Annaffiate abbondantemente la pianta dall’alto e lasciate scolare l’acqua per almeno un'ora, poi annaffiatela di nuovo con una grande quantità d'acqua: servirà a dissolvere completamente le eventuali formazioni saline ancora presenti.
lunedì 20 ottobre 2008
Il rinvaso
Dopo questo periodo il terriccio presente nei vasi perde le proprie caratteristiche chimiche: le continue innaffiature oltre che dilavare il terreno dagli elementi nutritivi peggiorano la tessitura del terriccio, facendogli assumere un aspetto polveroso.
Assicurarsi che il vaso o il contenitore abbia uno o più fori per il drenaggio dell’acqua da non inzuppare le radici. I vasi di terracotta hanno la caratteristica di fare traspirare più in fretta l’acqua, quindi occorre regolarsi programmando annaffiature più regolari.
Coltivazione piante grasse
Luce : ottimale in tutte le stagioni ma non eccessiva, vi sono solo rare le eccezioni per alcune che comunque richiedono luce da buona a diffusa.
Annaffiature: allo stato selvatico sono abituate a lunghi periodi di siccità per poi essere sommerse da alluvioni. Nelle coltivazioni amatoriali, è bene sempre moderare le annaffiature, mantenendo umido il suolo nel periodo invernale con 1- 2 bagnature al mese, per poi progressivamente arrivare al massimo di 4-5 bagnature nei mesi più caldi.
Terreno: i substrati devono essere caratterizzati da una struttura permeabile e porosa, al fine di evitare pericolosi ristagni idrici: quasi tutte le piante grasse prediligono terreno acido e sono consigliate miscele con materiale drenante come sabbia o lapillo.
Estate. Le piante sono per la maggior parte in piena attività, vanno annaffiate preferibilmente di sera ogni qualvolta la terra si dimostra asciutta (cosa che può accadere anche frequentemente). Attenzione alla grandine, ai forti temporali ed alle raffiche violente del vento che possono arrecare danni. Durante le calde notti estive molte piante possono andare in estivazione e bloccare momentaneamente la crescita, per cui vanno nebulizzate (non annaffiate) nelle ore più fresche.
Autunno. Con i primi di settembre le piante si predispongono per il riposo e quindi a tutte sospendiamo le concimazioni e rallentiamo le annaffiature, pur continuando a tenerle in piena luce. Quelle all'esterno vengono riparate dalla pioggia e a fine mese portate al chiuso prestando attenzione ad eventuali parassiti e lumache che spesso si rifugiano sotto il bordo dei vasi. In Ottobre si eseguono due sole annaffiature a distanza di 15 giorni, l'ultima a metà novembre. Inverno. Con l'abbassamento della temperatura e la sospensione delle annaffiature, la terra si asciuga e le piante vanno in riposo. E' ora di predisporre un impianto di riscaldamento in grado di assicurare 4/6°C. alla maggior parte delle cactaceae. Si cercherà di ridurre, per quanto possibile, la deleteria umidità ambientale mediante un ventilatore. Si dovrebbe provvedere a sistemare le piante in un locale non riscaldato come un garage, soffitta, ballatoio, scala e perfino cantina. Se la temperatura dovesse scendere troppo si possono avvolgere i vasi in carta da giornale o in tessuto. E' preferibile un locale illuminato, ma se le piante sono in completo riposo, poca luce non arreca loro danni.
Potatura delle Rose
In giugno la maggior parte delle rose spende tutte le energie nell'esuberanza della fioritura, infatti, successivamente, le piante necessitano di sostanzioso nutrimento. Nel caso di varietà rifiorenti vanno eliminati tutti i fiori appassiti sotto le due foglie più alte, mentre le varietà che fioriscono solo una volta, sopratutto le rose a cespuglio, mantengono i loro rossi cinorrodi, con i quali in autunno ravivveranno ed abbelliranno il giardino. Alla prima comparsa di macchie di ruggine od oidio sulle foglie, queste vanno eliminate immediatamente per evitare il propagarsi dell'infezione. per prevenire tali crittogame irrorate con preparati che irrobustiscono le foglie. Se il mese risulta molto asciutto non annaffiate mai le rose con un irrigatore, le foglie bagnate, infatti, divengono maggiormente soggette alle malatite fungine.
- Indossare un buon paio di guanti di cuoio del tipo a manopola
- Usare solo cesoie da giardino o da potatura oliate, affilate e pulite alla perfezione
- Più piccolo è il rosaio, più drastica deve essere la potatura: c'è correlazione tra il vigore e l'altezza finale della rosa, e il grado di potatura necessario per mantenerla in forma
- La potatura deve essere eseguita in febbraio o ai primi di marzo
Il geranio
Innanzitutto, scegliete vasi o vasche che agevolino lo sviluppo della pianta, come cassette ovali o vasi rotondi. Un'accortezza importante se volete che le vostre piante di geranio siano rigogliose e fioriscano con colori intensi e brillanti: lasciatele sempre esposte alla luce e in un ambiente areato
Durante la formazione dei boccioli fiorali è utile non tenere la pianta in pieno sole perchè in questo modo i fiori si colorano meglio.
giovedì 16 ottobre 2008
Le ortensie
martedì 14 ottobre 2008
I semi dei fiori
- Guardare dietro la corolla.Come si fa a capire quand'è il momento per raccogliere i semi?Semplice:si osserva il frutto che li contiene e che si trova proprio dietro la corolla appassita. Deve essere quasi secco, di colore marrone.Poi basta tagliare il peduncolo che lo tiene attaccato al ramo. Non è detto però che su una pianta tutti i frutti maturino nello stesso periodo. La raccolta, allora va fatta in più tappe. E occorre la costanza, ogni due o tre giorni di controllare se ci sono frutti pronti per dare semi.
- Cercare il posto giusto. Man mano che si raccolgono, è importante tenere separati i frutti dalle varie piante. Per esempio quelli della bocca di leone da quelli della portulaca o della bella di notte. C'è un trucco per non confonderli. Appena si staccano, si appoggiano su un foglio di carta con scritto il nome di un fiore. Il posto ideale dove sistemarli è all'aria aperta, all'ombra in un ambiente poco ventilat. In alternativa si può completare l'essicazione dei fruttini in casa, appoggiati su un vassoio. Poco alla volta, i semi incominceranno ad uscire dall'involucro.
- Conservare i semini. Dopo circa 15 giorni, tutti i semini saranno usciti dall'involucro. E' importante resistere alla tentazione di liberarli, rompendo con il dita il frutto che li contiene: tutto deve procedere naturalmente. Si lasciano, poi , i granelli ancora qualche giorno all'aria, così si asciugheranno alla perfezione e non ammuffiranno. Accanto ai semi ci saranno i pezzetti dell'involucro che si è rotto. Per toglierli conviene usare una pinzetta. I semini, puliti dai residui, vanno messi in bustine di carta, come quelle dei biglietti da visita. Su ognuna si scrive il nome del fiore. Poi si ripongono in una scatola, al riparo dalla luce e dall'umidità, dove trascorreranno l'inverno.
- Attendere la fioritura. All'inizio della prossima primavera, i semini saranno pronti per essere utilizzati. Basterà spargerli piuttosto radi sulla terra inumidita della cassetta che si usa come seminiera e poi ricoprirli con un velo di terriccio. I più grandi, e quelli con la scorza dura, prima di piantarli vanno lasciati in ammollo nell'acqua per una notte. Di regola , più i granelli sono piccoli e più faranno in fretta a germinare: tempo due settimane, massimo tre, spunteranno le piantine
mercoledì 8 ottobre 2008
L'orchidea
Le Orchidee amano la luce ma non l'esposizione diretta ai raggi solari e le temperature dei nostri appartamenti d'inverno sono in genere soddisfacenti per le loro esigenze.
Lo stesso discorso vale per l'umidità ambientale, che se è eccessiva provoca la comparsa di macchie sui fiori, mentre se è troppo bassa provoca ingiallimenti e raggrinzimenti della vegetazione.
In ambienti riscaldati e durante la stagione calda, l'irrigazione deve avvenire da 2 a 4 volte la settimana, mentre nella stagione fredda si può ridurre ad una volta la settimana, a meno che non siano coltivate sospese per cui, essendo esposte all'aria, hanno bisogno di più interventi d'innafiatura.
Per le specie originarie di zone con periodi siccitosi, è bene sospendere le innaffiature in corrispondenza di questi periodi; inoltre le specie dotate di pseudobulbi possono immagazzinare acqua anche per lunghi periodi.
Molto dannosi sono gli eccessi idrici che provocano ingiallimenti e degradazioni, con fuoriuscita delle radici dal vaso.
E' inoltre importantissimo evitare che l'acqua ristagni nelle foglie o nei fiori, provocando così dei marciumi; si consiglia di usare acqua piovana e non di rubinetto, che contiene cloro a cui le Orchidee sono particolarmente sensibili.
Anche l'orchidea, come altri fiori, ha un significato.
Infatti è stata da sempre considerata una pianta capace di allontanare le influenze nefaste ed in particolare la sterilità tanto è vero che nel Medioevo si usava per fare filtri d'amore.
I Greci chiamavano l'orchidea "kosmosandalon" o "sandalo del mondo" per via di alcune specie che hanno il labello rigonfio che rassomiglia ad una scarpa.
In ogni caso l'orchidea ha ispirato anche il simbolo dell'armonia e della perfezione spirituale come il corpo di Orchide che al di là dell'essere uomo o donna era comunque bellissimo in quanto l'armonia e la bellezza vanno al di là di ciò che la vista può suggerire.
martedì 7 ottobre 2008
L'azalea
Scegliere una pianta
Ma dove posizionarle?
Quali piante sono più adatte alla penombra e quali necessitano di luce?
-Piante per luoghi ombreggianti
-Piante per luoghi luminosi
Piante per luoghi luminosi
Piante per luoghi ombreggianti
Molto adatte ai luoghi scuri troviamo anche gli scindapsus, piante rampicanti che spesso vengono vendute su lunghi tutori ricoperti di muschio.
Le piante con grandi foglie, come calatee, begonie a foglie decorative, aglaonema, sopportano i luoghi ombreggiati, mentre varie felci, quali adiantum e asplenium, necessitano dell'ombra per sopravvivere, non sopportano la luce diretta.
Inaugurazione
Oggi siamo tutti qui presenti per inaugurare questo nuovo blog!!
Proprio così.....un blog sul giardinaggio e sul pollice verde....con consigli utili per creare nelle vostre case delle piccole oasi verdi!
Quindi non perdiamo tempo ed iniziamo assieme questa avventura!