Annaffiature: in genere le calendule si accontentano della pioggia, sopportando senza problemi brevi periodi di siccità; per una fioritura abbondanteè però bene annaffiare regolarmente la pianta, da aprile ad agosto, soprattutto se si verificano lunghi periodi senza precipitazioni. Ogni 10-15 giorni è bene fornire del concime per piante da fiore, mescolato all'acqua delle annaffiature.
Terreno: queste piante preferiscono terreni ricchi, sciolti e leggeri, molto ben drenati; anche se possono svilupparsi in qualsiasi tipo di terreno, anche sassoso. Le calendule si possono coltivare anche in contenitore, utilizzando ciotole abbastanza spaziose, per permettere alle piante di svilupparsi senza problemi.
Periodo: La calendula si semina in aprile-maggio nei climi più freddi, mentre in quelli più caldi si preferisce la semina autunnale che permette di ottenere capolini di dimensioni più grandi rispetto alla semina primaverile e pertanto rese più elevate.
Fioritura: La fioritura della pianta è scalare e di conseguenza la raccolta dei capolini si protrae per alcune settimane a partire da metà maggio per le colture seminate in autunno e da agosto per quelle impiantate in primavera.
Uso erboristico: il decotto di calendula aiuta a combattere gli stati influenzali, la tosse e il raffreddore. L’infuso è consigliato in caso di mestruazioni dolorose, febbre, ulcere e irritazioni cutanee. Il succo e i fiori della calendula possono essere applicati al naturale (o sottoforma di olio o pomata) per agevolare la cicatrizzazione di piaghe, di piccole ferite o del fuoco di Sant’Antonio.